Re, Regine, Alfieri, Cavalli, Torri e pedoni.
“Finalmente la scacchiera ha ora le sue pedine e prenderà vita!” Dicono i bambini!
L'Associazione Mutuo Soccorso ha gentilmente donato alla Scuola Primaria bellissimi scacchi giganti da utilizzare sulla scacchiera dipinta nel cortile, nel mese di Agosto, dai membri dell'Associazione. Gli alunni hanno detto che finalmente il gioco prenderà vita e che hanno una voglia immensa di impararlo. La notizia ha entusiasmato tutti, genitori, insegnanti che sono davvero compiaciuti nel vedere i bambini così felici e pieni di stupore. Il giardino della scuola è una bellissima aula didattica e, sopratutto in questo periodo dominato dal Covid, avere spazi aperti è una grandissima fortuna. All'Associazione i bambini hanno scritto lettere e articoli, manifestando con straordinaria spontaneità tutta la loro gratitudine e gioia.
Il gioco degli scacchi apre la mente, educa a pensare, a sentire, a trovare soluzioni, sviluppa le capacità logiche, migliora la memoria, la concentrazione e insegna pazienza. Indiscutibilmente può essere definita un'arte sottile e nobile, dove la scacchiera rappresenta la vita su cui si muovono i vari protagonisti, ciascuno con i propri vizi e virtù.
Gli scacchi hanno circa 1.500 anni. La prima versione del gioco sarebbe nata in India, come simulazione pacifica di uno scontro tra due eserciti. Non si conosce chi lo abbia inventato, ma si narra che un uomo di nome Sissa Nassir lo presentò ad un principe indiano e questi per ricompensarlo per aver egli, in qualche modo tentato di alleviare il dolore per la perdita di suo figlio in battaglia, domandò all'uomo come potesse sdebitarsi. Così Nassir chiese un chicco di grano per la prima casella della scacchiera, due chicchi per la seconda, quattro per la terza e così via raddoppiando fino alla sessantaquattresima. All'inizio il principe si stupì della pochezza della richiesta ma, fatti i conti, si accorse che non sarebbero bastati i granai di tutto il mondo per soddisfarla.
Anche Dante nella Divina Commedia allude alla leggenda...“più che 'l doppiar de li scacchi s'immilla “Paradiso, canto XXVIII, (versi 91-93) per dire quanto infinito fosse il numero degli angeli, dimostrando così di conoscerla.
E per noi che scriviamo, infinite sono le opportunità di imparare giocando.
Fabiana Cati (Mutuo Soccorso sez. Cultura)