Chiesa di San Biagio

Costruita nel periodo del controllo, su Caldana, degli Austini, alla fine del Cinquecento, questa chiesa sostituì la chiesa precedente, oggi adibita a Casa Canonica.

Fino a qualche anno fa pareva quasi sicura l'attribuzione della Chiesa alla scuola di Antonio da Sangallo il Vecchio, soprattutto in relazione a una supposta somiglianza tra la chiesa di Caldana e il San Biagio di Montepulciano, di sicura attribuzione del Sangallo.

Il professor Mazzolai, nella sua opera Maremma storia ed arte, scrive: "La Chiesa parrocchiale di S. Biagio riecheggia nei paramenti architettonici della facciata e dell'interno i modi di Antonio da Sangallo il Vecchio". Anche l'Automobile Club Toscana nomina la chiesa nella sua guida della regione: "Effettivamente si tratta di una pregevole opera architettonica, con tutta probabilità di Sangallo il Vecchio, ben degna di essere ricordata nella nostra guida Toscana".

La facciata della chiesa è perfettamente rivolta a sud, e il meridiano terrestre passa perfettamente dal centro della porta e dell'altare maggiore. La facciata presenta otto lesene con capitelli ionici, nella parte superiore, e capitelli dorici, nella parte inferiore. La chiesa presenta anche un rosone e sopra il rosone si trova l'architrave, al centro del quale è inserito lo stemma della famiglia degli Austini.

La chiesa presenta all'interno una sola navata.

Pregevole è il fonte battesimale, costruito con il marmo delle cave di Caldana. Questo fonte è del XVII secolo ed è l'unica opera presente in Caldana costruita con questo marmo locale. Originariamente il fonte aveva una copertura a tamburo di legno dipinto, sulla cui cima si trovava la statua lignea di S. Giovanni Battista, oggi conservata nel museo della parrocchia, nel Sepolcro.

 

Affresco attribuito a Nicola Nasini
Affresco attribuito a Nicola Nasini

Intorno agli anni '60 furono demoliti gli altari laterali della chiesa. Ognuno di questi altari era dedicato a un santo: l'Immacolata Concezione, an Girolamo, Santa Francesca Romana, San Giuseppe, Madonna del Carmine, San Carlo Borromeo, Santa Maria Maddalena. Sopra ad ogni altarino, c'erano delle tele, però sono arrivate a noi solamente tre, due delle quali sono state restaurate nel 1994.

Dietro all'altare maggiore si trova un grande affresco, che raffigura i santi Biagio e Guglielmo in adorazione di un crocifisso ligneo di scuola napoletana del XVIII secolo. L'affresco è stato attribuito a Nicola Nasini, nato a Castel del Piano nel 1675 e morto a Siena nel 1726. E' presente anche un'iscrizione che recita:

 

Hoc dicatum S. S. Crocefisso

et Divo Blasio et Guglielmo

A. D. MDCCLXXIII

 

La nostra chiesa è stata dichiarata, insieme al castello di Pietra e alla porta di Giuncarico, uno dei monumenti nazionali del comune di Gavorrano.