I reliquiari e i vasi sacri

I reliquiari

A Caldana ci sono sia reliquiari lignei, sia reliquiari più preziosi, realizzati in argento.

Tra i reliquiari lignei, databili intorno al XVIII secolo, quello più curioso è quello di Santa Caterina, dalla dimensioni ridottissime.

Tra i reliquiari in argento c'è quello che contiene le reliquie di San Guglielmo duca d'Aquitania. Questo reliquiario è il più antico di tutti, ed è stato realizzato in lamina d'argento sbalzata e cesellata. Possiamo datare con precisione quest'opera, perché riporta alla base la data 1683. Interessante, del reliquiario, è il fusto, dove sono uniti, a forma di cuore, i due stemmi delle famiglie Bichi e Chigi, i cui rappresentanti si unirono in matrimonio.

L'altro importantissimo reliquiario in argento è quello che contiene le reliquie del santo patrono della chiesa e del paese di Caldana: San Biagio. Si tratta di un reliquiario a ostensorio, perché riprende le forme di un ostensorio, pur essendo un reliquiario. L'opera sarebbe da datare alla fine del XVII - inizi del XVIII secolo.

Questi due reliquiari, oltre a quelli lignei di Sant'Urbano e San Sigismondo Martiri, compaion in un documento del 1752, scritto da Francesco Anichini e intitolato Storia Ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto.


Gli ostensori

Gli ostensori presenti nel museo sono tre. Il più recente, del 1914, è un ostensorio in argento sbalzato e cesellato che ha la forma di un sole. L'altro, della seconda metà del XVIII secolo, è in argento sbalzato e cesellato, con parziali dorature. Il terzo ostensorio, quello più antico, è della seconda metà del XVII secolo. Anche quest'ultimo ha la caratteristica forma "a sole", e si può relazionare con un calice d'argento risalente allo stesso periodo, anche se le uniche parti originali sono la base e il fusto: la coppa è stata, infatti, rifatta nel XVIII secolo.