Nel 1844 tre antiche campanine (dell'antica pieve di San Biagio) del peso complessivo di 631 libbre vennero fuse e, con l'aggiunta di altro metallo, fu costruita una campana di 928 libbre di grandezza proporzionata all'importanza del tempio, realizzata da Terzo Rafanelli e figli, finditori in Pistoia: tale campana è quella attualmente detta la Piccina.
In realtà, una delle tre antiche campanine è stata ritrovata, prova del fatto che non venne fusa insieme alle altre, creando un vero e proprio mistero artistico. Poiché la campana fu fusa in omaggio di Pietro Leopoldo, la campana anticamente era chiamata anche la Leopoldina.
La campana reca due motti; uno recita: Il popolo caldanese sciolto da feudalesimo per Pietro Leopoldo I crescendo in prosperità questa campana fece. MDCCCXLIV.
L'altro, invece, recita: Il tuo lugubre tocco impietosisca i cuori a pro degli estinti, un utilizzo che adesso la Piccina non ha più, perché da quando c'è il Campanone, non è più usata per "suonare a morto".
La Piccina presenta all'interno il bassorilievo della Madonna con bambino, mentre all'esterno quelli di una rana, di S. Michele, di S. Antonio da Padova e, forse, dell'Assunta.
Nello stesso periodo il cappellano Santini fece fondere a proprie spese dallo stesso fonditore Rafanelli un'altra campana di 1338 libbre che suona il la, una nota più alta dell'altra campana, detta comunemente la Mezzana.
Il motto recita: L'allegro tuo suono non trovi anime neghittose a cantare le lodi di Dio. MDCCCXIIV.
Sicché non è un caso che proprio la Mezzana sia la campana il tuo suono invita a recitare l'Angelus a mattina, mezzogiorno e sera.
Questa campana fu rifusa da Giovanni Santini del fu Biagio l'anno MCMXXVII (1927).
La Mezzana ha, all'interno, il bassorilievo dell'Immacolata, mentre all'esterno presenta i bassorilievi di San Giovanni Battista, di San Michele e di S. Biagio.
Nel 1854 il popolo prese in considerazione la possibilità di installare sul campanile l'orologio pubblico, la cui spesa fu di £ 700. Oltre a questo, la popolazione decise di fondere una terza campana, più grande della altre due, tanto che si rese necessario alzare il campanile di 14 braccia (circa 8 metri) per consentire l'inserimento dell'orologio e delle tre campane.
Nel gennaio 1855 fu collocata la campana mezzana e nel maggio venne posta anche la terza campana, il Campanone, di libbre 1905, fusa da Terzo Rafanelli e figli (fonditori di Pistoia), sonante la nota fa e recante il motto: Fusa in anno di ansie e di pene annunzierai colle ore quanto concordia valga in un popolo a produrre opere utili non periture. MDCCCLV.
Nel 1855, infatti, c'era stata una grande epidemia di peste del colera morbus.
La campana presenta, all'interno, il motto, mentre all'esterno ha tre bassorilievi: Gesù Risorto, San Biagio e San Guglielmo.
Esiste anche un vecchio detto sulle campane:
Dice la campanina di S. Antonio con la sua vocina sommessa:
Abbiamo i debiti
Abbiamo i debiti
Abbiamo i debiti
Risponde la campana Piccina della Chiesa di S. Biagio:
Li pagheremo
Li pagheremo
Li pagheremo
Interviene la campana Mezzana:
Con che?
Con che?
Con che?
Il Campanone risolve il problema e con la sua voce solenne scandisce:
Col formenton
Col formenton
Col formenton