Sfilata di acconciature femminili in abiti cinquecenteschi

21 luglio 2024

Buonsera e benvenuti a tutti voi, questa sera Caldana è in festa, non solo perchè ricorre il trentesimo anniversario del gemellaggio con la Contrada della Selva e lo testimoniano le bandiere senesi appese, ma anche perché celebriamo la nostra storia che riparte dagli Austini, una famiglia senese, che chiude per Caldana il periodo delle guerre e delle distruzioni e fa iniziare “un periodo d’oro” di pace e di sostanziale benessere economico.

Insieme alle bandiere della Selva nel Centro Storico e agli stendardi realizzati da Renato e Paola Renzetti che rappresentano lo stemma del casato degli Austini, campeggia sul palazzo a lato della chiesa anche la bandiera della Contrada del Gallo. Lo stemma raffigura una porta bianca a due archi sormontata da un gallo bianco in campo rosso. Nella contrada del Gallo a Siena, era ubicato il palazzo dei Signori Austini. Essa fu soppressa insieme ad altre cinque contrade intorno al 1675 e il suo territorio fu incorporato in quello della Contrada della Selva.

Marcello Austini era un gentiluomo senese, che nel 1558, acquistò da Pietro di Antonio Bellandi il castello e la corte di Caldana insieme ad altri possedimenti per la somma di 8.000 scudi. La decisione del signore di investire in questa parte della Maremma era strettamente unita ad obiettivi sociali, politici, economici e al profondo legame che aveva con la famiglia Medici. Nel 1561 Marcello intraprende con propri finanziamenti la riedificazione del borgo di Caldana, il recupero dei terreni agricoli quello delle strade e la strutturazione dei poderi. A tale scopo promuove il ripopolamento di questa vasta area, pressoché disabitata, favorendo l’ingresso di circa 300 nuovi cittadini a cui distribuì case e terreni.

Il 18 giugno 1564 proprio per queste rilevanti iniziative il Duca Cosimo I dei Medici istituisce il Feudo di Caldana e concede a Marcello Austini l’investitura nobiliare con il titolo di Conte. Gli Austini fecero edificare le fortificazioni, la chiesa di san Biagio, unico esempio in Maremma di architettura rinascimentale e le abitazioni distrutte seguendo il disegno ben preciso di costruire una piccola città ideale. Al suo fianco la moglie Madonna Sulpitia Piccolomini Colombini che abbiamo visto arrivare con il suo corteggio di dame e damigelle in una uscita nel Borgo.

 

La Signora di Caldana e le sue dame indosseranno abiti cinquecenteschi, prestati dalla Proloco di Gavorrano e di Roccatederighi, ed avranno acconciature abbellite da opulenti ornamenti e gioielli realizzati in macramè e con intrecci di pietre da Valentina Nicoloso.

Le acconciature hanno un ruolo fondamentale nel cinquecento ed evidenziano in modo diretto la creatività, il gusto e la ricchezza delle Madonne e delle dame. Sia le acconciature che i copricapi non sono un accessorio dell’abito ma costituiscono il fulcro dell’intero abbigliamento. Duchesse, contesse e marchesane sono spesso “inventrici di eleganza”per il gusto che utilizzano nei loro abbigliamenti e acconciature tanto da creare delle vere e proprie “mode”, ricercate, richieste e copiate. Le acconciature venivano ideate dai parrucchieri e dalle dame di corte per celebrare le donne nelle loro uscite pubbliche, in genere piuttosto limitate e per la divulgazione delle immagini nei ritratti.

Per noi, questa sera, sono state realizzate magistralmente dai parrucchieri Andrea Lazzerini e Federica Bongini.

Per le acconciature la soluzione più comune era la divisione della chioma con una riga centrale mentre le bande di capelli venivano strette e legate sulla parte posteriore del capo, simili alle trecce moderne. Venivano poi ornate da fili di perle, nastri e gioielli, i cosiddetti gioielli da capo. I capelli lunghi e mossi venivano anche raccolti entro reti o reticelle lavorate con filati preziosi e ornate da perle di varia misura, molto di frequente per aumentare il volume della capigliatura si usavano anche capelli posticci. Le tecniche più utilizzate erano la treccia classica, la treccia in rilievo, la treccia a spiga sia classica che in rilievo torcion che richiamava l’effetto della corda. Talvolta erano i parrucchieri che creavano vere e proprie tessiture fatte con i capelli come quelle a effetto a dama con i capelli incrociati a basso e alto rilievo. Si usavano infine per adornare il capo le ghirlande sia formate da erbe e fiori freschi sia confezionate con tessuti preziosi ornati da fili di perle, da pietre preziose e da gioelli. Si impreziosivano le chiome con veli e veletti di organza di seta leggerissima e con corone di materiali preziosi per le classi elevate e di ottone o di rame per i ceti più modesti.

Le donne, che avevano una grande cura del loro aspetto, amavano truccarsi. La pelle delle dame doveva essere chiarissima come elemento distintivo di signorilità, solo le donne del popolo erano scure e abbronzate. Per accentuare il colore chiaro del volto usavano delle paste costituite da ossidi di argento o mercurio amalgamati con sostanze grasse. La fronte doveva essere alta e bombata per cui le sopracciglia come parte dei capelli venivano depilate. Sulle guance si applicava della polvere di zafferano mentre per le labbra, per accentuare il colore, si usavano corteccia o radice di noce.

Per le nostre dame, questa sera il trucco è stato realizzato magnificamente da Manuela Malossi.

 

Madonna Sulpitia Piccolomini Colombini, signora di Caldana (Beatrice)

I capelli sono tirati e chiusi in uno chignon ornato da treccioline di capelli posticci così come usava frequentemente nel Rinascimento. Tutta la capigliatura è percorsa da un filo di perle di diverse misure. Ai lati del capo alcuni ciuffi di capelli sono lavorati a riccio piatto così come sulla nuca.

 

Sovrintendenti della casa (Claudia e Graziella)

Claudia: la dama con abito blu ha i capelli ricci con torcion raccolti e intrecciati sulla nuca

Graziella: la dama con abito verde ha un'acconciatura con nodi in rilievo e torcion sulla nuca arricchita di perle

 

Dame d'onore (Lucia e Annalisa)

Lucia: dama con abito di damasco verde presenta un intreccio a canestro con basso e alto rilievo e trecce laterali in rilievo

Annalisa: dama con abito bordeaux è pettinata con una treccia in rilievo con i capelli raccolti sulla nuca impreziositi da perle bianche

 

Dame di Gala (Letizia, Asia, Victoria, Viola)

Letizia: dama con abito nero la capigliatura è ornata da trecce laterali riunite sulla nuca con boccoli a cascata.

Asia: dama con abito giallo ocra mostra trecce laterali sul lato sinistro della testa su capelli sciolti e trecce a rilievo sul lato destro, intrecciate insieme sul lato posteriore.

Victoria: dama con abito verde acqua la sua acconciatura è formata da trecce laterali e nodi a cascata e intreccio con nastro bordeaux su capelli decolorati come facevano le dame del 500.

Viola: dama con abito rosa ha torcion laterali con caduta sulle orecchie e treccia a spiga sulla nuca impreziosita da perle.

 

Dame di palazzo (Giulia, Emma)

Giulia: Abito blu con maniche fantasia ha trecce laterali raccolte intorno al capo che si uniscono in una treccia a nodo ornata da strass e nastro.

Emma: dama con abito blu e argento ha un'acconciatura con treccia asimmetrica in rilievo decorata da un nastro di seta.

 

Damigelle (Aurora, Martina, Benedetta, Angela)

Le acconciature della damigelle sono state realizzate dalle loro mamme. Le bambine hanno i capelli sciolti impreziositi da treccine e nastri.

 

Damigelle (Chiara, Anastasia, Amelia, Ginevra, Alessia, Sofia, Alessia e Ginevra)

 

Si ringraziano l'Associazione di Mutuo Soccorso. Sezione cultura. Associazione Proloco di Roccatederighi, Associazione Proloco di Gavorrano, Andrea Fashion, Emanuelle di Manuela Malossi.

Fabiana Cati, Patrizia Scapin, Simona Spinelli Valentina Nicoloso, Sandro Romoli, Renato e Paola Renzetti, Linda Cetrullo, Alessandro Battaglini.

L'associazione commercianti, Il Fornaio di Beltrami Meri, Pizza e Bontà di Claudia Zurri, il Panificio Caldanese e Il Borgo Nuovo.

Michael Maggi, per il video.

Gli abitanti del Centro Storico.

I tamburini, gli sbandieratori della Rocca.

I musicisti Emanuele Barbetti, Enrica Petricci e Massimo Trimboli.

Si ringraziano le modelle: Beatrice, Graziella, Claudia, Lucia, Annalisa, Letizia, Asia, Victoria, Viola, Giulia, Emma, Aurora, Martina, Benedetta, Angela, Chiara, Anastasia, Amelia, Ginevra, Alessia, Sofia, Alessia, Ginevra.

Un grazie sentito alle mamme delle damigelle più piccole che si sono prodigate nel realizzare le acconciature.